Incontinenza urinaria femminile: sintomi, diagnosi e trattamenti

L’incontinenza urinaria femminile è una condizione molto comune che solo in Italia interessa circa 3 milioni di donne e riguarda una perdita di urina involontaria di entità tale da costituire un disagio a livello sociale. Vediamo insieme cosa comporta nella vita di tutti i giorni, come riconoscerla e quali sono le soluzioni e i trattamenti disponibili.

L’incontinenza urinaria femminile è una condizione molto comune che solo in Italia interessa circa 3 milioni di donne e riguarda una perdita di urina involontaria di entità tale da costituire un disagio a livello sociale. Vediamo insieme cosa comporta nella vita di tutti i giorni, come riconoscerla e quali sono le soluzioni e i trattamenti disponibili. Se lo desideri, puoi richiederci dei campioni gratuiti

Incontinenza urinaria femminile

 

L'incontinenza urinaria è una condizione che riguarda prevalentemente il sesso femminile: nelle donne infatti si manifesta circa 2,5-3 volte più di frequente che negli uomini.
Tra le cause di questa maggiore incidenza vi è la specifica conformazione del pavimento pelvico femminile che risulta essere più complesso rispetto a quello maschile per via di un’anatomia che le predispone le donne alla gravidanza.

L'incontinenza si manifesta con perdite involontarie di urina, che possono provocare situazioni di disagio e che possono arrivare a influenzare e limitare lo stile di vita personale.
È molto importante imparare a riconoscerne i sintomi e parlarne con il proprio medico: individuare le cause specifiche è anche il primo passo per definire il trattamento più adeguato e migliorare la qualità di vita.

Seguici in questo approfondimento per scoprire cosa puoi fare quando si manifestano i sintomi e quali sono le terapie e le soluzioni disponibili.

Che cos'è l'incontinenza urinaria

Per incontinenza urinaria si intende la perdita involontaria di urina dall’uretra che può manifestarsi in momenti indesiderati o luoghi inappropriati. Si tratta della condizione opposta alla ritenzione urinaria, ovvero l’incapacità di emettere urina o di svuotare completamente la vescica.

I sintomi dell'incontinenza urinaria femminile

Per capire se l'incontinenza urinaria è una condizione che ci riguarda, ci sono alcuni campanelli d'allarme a cui possiamo fare attenzione. I principali sintomi sono:

  • Perdite di urina improvvise quando tossisci, starnutisci o ridi
  • Perdite di urina quando fai esercizio fisico, quando ti chini o cambi posizione (per esempio se ti alzi in piedi dalla posizione seduta o sdraiata)
  • Situazioni in cui si manifesta uno stimolo a urinare talmente forte da non riuscire a controllarlo prima di aver raggiunto un bagno
  • Due o più risvegli durante la notte per andare in bagno, o trovare il letto bagnato al risveglio

Le cause dell’incontinenza urinaria femminile

L'incontinenza urinaria femminile può essere causata da diversi fattori, tra cui:

  • La gravidanza e il parto, che in alcuni casi portano a un indebolimento del pavimento pelvico
  • La menopausa che può portare a un aumento degli episodi di perdita involontaria di urina, in quanto provoca un calo della produzione di ormoni che svolgono un’azione di mantenimento del tono muscolare dell’area pelvica e il trofismo dell'uretra
  • Infezioni urinarie o vaginali
  • Effetti collaterali di farmaci
  • Effetti secondari legati a interventi chirurgici
  • Prolasso degli organi pelvici, che si manifesta quando i muscoli del pavimento pelvico e altri tessuti si indeboliscono, provocando una fuoriuscita degli organi dalla loro normale posizione
  • Vescica neurogena, causata da malattie o lesioni come sclerosi multipla, spina bifida o lesione del midollo spinale

I tipi di incontinenza urinaria femminile

A seconda delle cause che provocano l’incontinenza urinaria, si potrà parlare di:

  • Incontinenza da sforzo, che si manifesta a seguito degli sforzi fisici che comportano un aumento della pressione sull’addome, come colpi di tosse e starnuti, il sollevamento di oggetti pesanti, la modifica della postura o dei movimenti bruschi. Può essere dovuta a gravidanza, parto e menopausa
  • Incontinenza da urgenza, o vescica iperattiva, quando si prova un bisogno di urinare improvviso e intenso, seguito da perdita involontaria di urina. La muscolatura della vescica si contrae con un ""preavviso"" molto scarso, che non lascia il tempo di raggiungere il bagno. Le cause sono molto varie e vanno dalle infezioni urinarie all’assunzione di sostanze (come farmaci o alimenti) che possono irritare la vescica, fino a morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, ictus, lesioni o danni al sistema nervoso legati alla sclerosi multipla e alla mielolesione
  • Incontinenza da rigurgito, quando la perdita è frequente o costante, a causa della difficoltà di svuotare completamente la vescica. L’urina rimasta tende quindi a fuoriuscire dopo la minzione. Questo tipo di incontinenza può manifestarsi nelle persone che soffrono di danni alla vescica, ostruzione dell’uretra o danni neurologici provocati dal diabete
  • Incontinenza mista, quando si presentano i sintomi di più tipi di incontinenza, per esempio dell’incontinenza da stress e da urgenza

Vi sono poi alcune tipologie meno comuni:

  • Incontinenza funzionale, dovuta a limitazioni fisiche o neurologiche che impediscono di raggiungere il bagno in tempo.
  • Incontinenza totale, nei casi di perdita urinaria continua, o di una perdita ricorrente di grandi quantità di urina. Questa può essere causata da difetti anatomici congeniti, da lesioni al midollo spinale o lesioni al sistema urinario.

Diagnosticare l'incontinenza urinaria femminile

Quando si manifestano i sintomi dell’incontinenza è opportuno rivolgersi al proprio medico, che saprà indicare uno specialista a cui rivolgersi per avere una diagnosi corretta, individuando cause, tipologia e percorso terapeutico più adatto.

Al giorno d’oggi ci sono alcuni semplici test e accertamenti che permettono di comprendere l’origine del disturbo, dai questionari di autovalutazione dei sintomi alle indagini urodinamiche, dall’esame obbiettivo della funzionalità dei muscoli perineali fino agli studi ecografici o radiografici del basso tratto urinario.

Il percorso che conduce alla diagnosi, nella maggior parte dei casi, non necessita di tecniche invasive. Dopo un colloquio necessario a raccogliere informazioni sulla storia clinica personale, lo specialista procede ad un esame fisico che va dalla palpazione dell’addome alla verifica del tono muscolare pelvico per poi prescrivere una serie di esami clinici specifici, urodinamici e complementari.

La prima visita urologica permette di ricostruire quale tipologia di incontinenza stia provocando le perdite attraverso un’accurata ricostruzione degli episodi di incontinenza e delle circostanze concomitanti. Altri esami di base necessari, oltre l’anamnesi e la visita urologica, sono:

  • alcuni esami del sangue;
  • l'esame delle urine;
  • l'urinocoltura;
  • l'ecografia dell’addome con valutazione del residuo di urina in vescica dopo aver urinato.

Questi esami servono a confermare o escludere, per esempio, la presenza di infezioni delle vie urinarie, alterazioni anatomiche dell’apparato urinario e genitale, la presenza di altre malattie sistemiche. Talvolta, è necessario aggiungere a questi esami di base altre indagini, quali un diario minzionale.

I possibili rimedi per l'incontinenza urinaria femminile

La prevenzione dell’incontinenza urinaria femminile

Non esiste una soluzione unica per prevenire l’incontinenza in tutte le sue forme. Tuttavia è sempre utile mantenere uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e un corretto apporto di liquidi (circa 1,5-2 litri di acqua al giorno). Fare attività fisica, evitare alcolici e fumo e fare ricorso con moderazione al caffè e bevande contenenti caffeina in alcuni casi possono aiutare a prevenire le perdite urinarie.

Le donne in gravidanza possono effettuare esercizi e trattamenti per preparare il perineo e tonificare l’attività dei muscoli per prevenire eventuali rischi. Possono anche essere utili alcune strategie di rilassamento e di respirazione. Per conoscere gli esercizi ed eseguirli nel modo più corretto è sempre opportuno fare riferimento al personale medico specializzato.

Terapie per l'incontinenza urinaria femminile

Una volta individuate la tipologia e le cause dell’incontinenza diventa possibile definire un percorso di cura, che può prevedere soluzioni di tipo

  • farmacologico, nei casi in cui l'indebolimento del tono sfinterico sia dovuto per esempio alla carenza ormonale causata da menopausa o da infezioni come la cistite o da iperattività del detrusore
  • rieducazione del pavimento pelvico, ovvero una serie di esercizi utili a rinforzare i muscoli che sostengono gli organi che si trovano nella cavità addominale, tra cui l’uretra e la vescica
  • chirurgico, in casi specifici, per ripristinare un supporto a vescica e uretra

Il percorso terapeutico individuato dallo specialista può, a seconda dei casi, affiancare le diverse soluzioni prevedendo interventi farmacologici accanto a quelli chirurgici e avvalendosi di ausili specifici.

Ausili per l'incontinenza urinaria femminile

È quindi possibile fare ricorso ad ausili che aiutano nella gestione delle perdite urinarie. In particolare si potranno usare sistemi ad assorbenza o ausili a raccolta.
Nei casi di incontinenza lieve si potranno usare dei piccoli pannolini super assorbenti o dei pannolini sagomati piccoli e adesivi, che possono essere usati con la normale biancheria.

Nei casi di incontinenza più severi, sarà possibile fare il ricorso a pannoloni sagomati anatomici o pannoloni a mutandina.

Un'ulteriore soluzione è rappresentata dal ricorso alla pratica dell'autocateterismo intermittente, una scelta che permette di riprendere a pieno il controllo della propria routine quotidiana, portando ad un miglioramento progressivo della qualità della vita: diminuisce infatti la frequenza dei passaggi alla toilette e evita preoccupazioni legate a possibili odori o abiti bagnati.

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Il contenuto di questo post è solo a scopo informativo e non è inteso per la promozione del prodotto o per la diagnosi. Per ogni approfondimento Wellspect raccomanda vivamente di consultare il proprio specialista per tutte le questioni relative alla propria salute o per rispondere a qualsiasi domanda.

Bibliografia
Mauro Menarini, Judit Timar, Blue Book. 201 risposte alla mielolesione, Mirano, La Colonna Onlus, 2016.

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